Benessere, stile di vita, autostima e cura di sè
A chi è rivolto il percorso formativo?
A tutti coloro che vogliono migliorare il proprio stile di vita ascoltando il corpo, traendo da esso il massimo delle potenzialità.
Naturopata – Daniela Benetton
+39 346 7893415
Un posto per te, e per tutti
Sabato 22 Ottobre, dalle 09.30 alle 19.00
Presso DuomoLab – Vicolo C. Menotti 8, 45100 Rovigo
PER TE CHE HAI UN’IDEA IN MENTE
Progettiamo insieme la tua impresa – seminario formativo aperto
gestito da Riccardo Samiolo manager CAME e tutor di start up
Ore 09 – Business planning: un metodo per progettare un’impresa
Ore 10 – Laboratorio: dall’idea al piano esecutivo
per iniziare a costruire la tua impresa
Ore 12 – Condivisione dei progetti d’impresa
*massimo 10 adesioni entro il giorno 19/10
PER TUTTI SIMPATIZZANTI E CURIOSI
Ore 13.00 – Pranzo con specialità polesane,
preparato per l’Osteria della Gioia, da persone speciali.
(prenotare in segreteria e versare 10 euro per partecipare, posti limitati)
Ore 15.00 – Prove di Yoga (istruttrice Riccarda Previato – yoga al Duomo)
Ore 16.30 – Prove di Judo (maestro Giuseppe Arillotta IV Dan – Judo Duomo)
Ore 15.00 – 18.00 – Esposizione, assaggio ed eventuale acquisto
di specialità alimentari predisposte
da nuove imprese locali: pasta, birra, formaggi, ortofrutta…
Ore 15.00 -18.00 Esibizioni di musica acustica
gruppi Memês duo acustico e Paolo Bacco with Alice Violato
Ore 18.00 – Aperitivo linguistico duomolab
Papo’s Bar Duomo & Babylon corso di lingue
Settembre acustico
DuomoLab organizza in collaborazione con il nuovo Papo’s Bar, una serie di eventi per tutti i venerdì di Settembre a partire da venerdì 9.
Ogni venerdì sera, dalle 21.30 si esibiranno dei giovani ragazzi con la passione per la musica acustica.
INGRESSO GRATUITO
Il 9 Settembre si esibiranno Mêmes – Duo Acustico.
Il 16 Settembre The Alchemist Duo.
Il 23 Settembre Elide Donegà.
Il 30 Settembre lo scopriremo presto.
Per maggiori informazioni:
info@duomolab
tel. +39 340 4795019
Inaugurazione DuomoLab – Un’impresa per tutti
Sabato mattina ha aperto le sue porte “Duomolab”, il nuovo incubatore di imprese all’interno del centro giovanile Marvelli, a fianco dei campi sportivi del Duomo. Un incubatore d’imprese diverso da tutti gli altri.
Nasce infatti dall’esperienza di gruppi parrocchiali che allevano giovani e che hanno deciso di seguirli anche nel loro affacciarsi al mondo del lavoro. Un team di esperti seguirà i giovani partecipanti al progetto, infatti, non solo offrendo spazi di co-working, ma anche assistendoli nella parte burocratica, di segreteria e nelle prime sfide in un mondo assai violento e difficile come quello del lavoro.
In occasione dell’inaugurazione, dopo il taglio del nastro e la piantumazione di un albero – simbolo del futuro che cresce -, è stato organizzato un momento di dibattito utile ai giovani che vogliono avviare una propria attività. Presenti Riccardo Samiolo, manager Came, Andrea Padoan, movimento lavoratori azione cattolica, che hanno raccontato la loro idea di impresa nel privato e nel sociale. E’ seguito un dibattito tra giovani imprenditori: Ilaria Paparella, di Tecnoverde, Giorgio Soffiato, di Marketing Arena, Massimo Guglielmo, cooperativa sociale Emmanuel, Lorenzo Tomaini, consulente del lavoro.
Ha fatto gli onori di casa il parroco don Gabriele Fantinati, seguito da Paolo Scorzoni, cofondatore di DuomoLab. “Questa iniziativa è in linea con la tradizione della dottrina sociale della Chiesa che nei momenti di crisi sa sostenere progetti propositivi e di prospettiva – spiega Scorzoni -. DuomoLab accoglierà pertanto idee che dovranno avere tre caratteristiche: essere aperte al globale, essere ancorate al locale, favorire l’interdipendenza tra persone e idee”.
DuomoLab infatti mette a disposizione per dieci giovani dieci uffici arredati e dotati di connessione internet wifi, con scrivanie, poltrone, sale riunioni, armadi e archivi.
Per partecipare, i giovani interessati devono proporre alla commissione DuomoLab la propria idea imprenditoriale, che sarà valutata e in caso positivo ammessa al laboratorio.
Ogni progetto potrà essere ospitato all’interno di DuomoLab per un periodo concordato di un anno, rinnovabile a un secondo anno.
Il team seguirà per gli ospiti di DuomoLab la segreteria, gli adempimenti necessari per avviare un’attività e quelli amministrativi, contabili, fiscali e previdenziali, ottenere le autorizzazioni richieste, mantenere il rapporto con gli enti pubblici e privati preposti.
Si trova in via Ciro Menotti, proprio a lato dei campi sportivi del Duomo a Rovigo, al primo piano del centro giovanile Marvelli.
CONFERENZA STAMPA DUOMOLAB – GIOVANI E IDEE
DUOMOLAB: UN ALTRO INCUBATORE DI IMPRESE?
Certo, un altro, ma non uno in più, uno nuovo.
Nuovo per come nasce: dall’esperienza di gruppi parrocchiali che allevano giovani, i quali giorno dopo giorno crescono e stupiscono per le loro idee, il loro entusiasmo, ma anche per la freddezza con cui il mondo esterno li accoglie: burocrazia, a volte sfruttamento, spesso totale assenza di prospettive, non mancano mai le ultime raccomandazioni.
Nuovo per dove si inserisce: nel contesto di un centro giovanile parrocchiale, il più grosso in città, dove si fa sport, ma anche doposcuola, musica, lingue, ristorazione e mille altre cose. Dove il lupo stilizzato di DuomoLab è anche il lupo della scuola calcio ed è anche il lupo del circolo parrocchiale e dell’animazione estiva. Proprio il lupo, animale fiero che si muove in branco per conquistare sempre nuove terre, e non la colomba troppo pacifica, non la volpe troppo furba, o l’aquila che vola troppo in alto, proprio il lupo è il simbolo di questo nuovo progetto.
Nuovo anche per il fine che si propone: non tanto o non solo la realizzazione delle idee, magari poi brevettate e vendute al miglior offerente, ma soprattutto la realizzazione delle persone. Giovani con le proprie idee e aspirazioni, che crescono confrontandosi con altri giovani, protetti da un ambiente accogliente per il quale da sempre prima vengono le persone e poi le loro idee.
Nuovo anche perché potrà ospitare tanto una startup tecnologica che sviluppa app per smartphone come una rudimentale officina per biciclette, tanto una nuova agenzia per siti internet (web agency) come l’Osteria della gioia, gestita da ragazzi disabili che sono diventati meravigliosi cuochi o camerieri.
Nessuna ansia di competere con chi già è sul mercato e parla sempre più inglese e sempre meno italiano; solo la voglia, e tanta, di mettersi alla prova in questa città dove i giovani meritano certo un’occasione in più.
In seguito è possibile scaricare gli interventi su come funziona DuomoLab e su com’è l’approccio con i giovani e la comunicazione.
Il team di DuomoLab
Scarica qui il saluto del Parroco a DuomoLab
Scarica qui l’introduzione al progetto DuomoLab
Scarica qui il progetto dal punto di vista organizzativo
Scarica qui il rapporto con i giovani e la comunicazione di DuomoLab
Fundraising e crowdfunding
Cos’è il fundraising
Coltivare, far crescere, sorgere, sviluppare i fondi raccolti per sostenere una azione senza finalità di lucro.
Questo è il senso che assume il termine fundraising, un’espressione che può essere tradotta semplicemente in ‘raccolta fondi’.
Il fundraising si fonda principalmente nell’azione di organizzazioni non profit, organizzazioni che hanno quindi l’obbligo di non destinare gli utili ai propri soci ma di reinvestirli in attività sociali. In inglese, il protagonista di questa raccolta fondi viene chiamato ‘Fundraiser’ e chiaramente deve avere competenze in ambito di marketing, comunicazione, e-mailing, web marketng e gestione di database attraverso le nuove tecnologie informatiche. Il fundraiser però non è solo, è seguito nel suo lavoro dal consulente della raccolta fondi, cioè colui che svolge attività di consulenza presso organizzazioni non profit. Il suo compito varia dalla stesura del piano strategico della raccolta fondi, all’incontro faccia a faccia con i potenziali donatori. Il consulente in Italia opera come libero professionista oppure come partner di studi di consulenza. I recenti studi affermano che più che in ambito culturale, il fundraising opera in ambito sociale e nel sociale spinge i soggetti e la collettività ad investire fino al raggiungimento di benefici sociali utili alla comunità.
Con il termine “fundraising” si indica quindi quell’insieme di teorie e tecniche volte a garantire la sostenibilità di una causa sociale e dell’organizzazione che la persegue e di promuoverne lo sviluppo nel tempo verso interlocutori pubblici e privati.
Il direct marketing, come tante altre, è una modalità con cui è possibile raccogliere fondi, e consiste nell’invio diretto di lettere ad un elenco di donatori o potenziali tali.
Non dimentichiamo però che il fundraising per sua natura, non si fonda sulla tradizionale colletta ma su una più ampia scelta di modalità di raccolta fondi da utilizzare nel mercato pubblico e privato.
Digital fundraising
Parliamo ora di Digital fundraising, ossia il fundraising veicolato dal web.
Una delle tante modalità per raccogliere fondi arriva proprio dall’utilizzo di piattaforme web, ora sopratutto che ci troviamo in un momento in cui questo fenomeno si sta affermando sempre di più sul web e sui social, con l’ausilio di nuove tecnologie come i pagamenti online.
Una delle modalità più diffuse è appunto quella del Digital fundraising, utilizzando piattaforme web o siti specifici per raccogliere fondi.
Per alcuni nasce nel settembre del 2001 quando la croce rossa americana dopo l’attacco alle torri gemelle ha lanciato una piattaforma per poter donare online e in pochi giorni ha sovvertito il trend delle donazioni portandolo oltre il 200% rispetto ai canali tradizionali.
In italia siamo ancora molto indietro rispetto a questi numeri nonostante ci sia un leggero trend di crescita.
La presenza su internet di una associazione e di conseguenza del suo digital fundraising ovviamente passano per diversi fattori. Primi tra tutti il sito internet, seguito dai social network e ovviamente dall’email marketing.
Solamente integrando queste tre parti possiamo ottenere una presenza stabile e solida. Molti fundraiser che si occupano di digital sostengono che il loro più grande problema è convincere le direzioni a investire nel canale digitale. Effettivamente è complicato, nel senso che quando uno va dal direttore e questo legge che solamente il 3% delle donazioni passa per internet è facile pensare che possa mettere dei muri e possa fermare tutte le operazioni che vanno in questo senso.
Dobbiamo far si che il donatore o il potenziale donatore che sta cercando una informazione particolare o qualcosa che lo convinca a donare su una determinata campagna sia facilmente reperibile su tutti e tre questi elementi.
Solamente con l’integrazione di questi, il nostro digital potrebbe avere un grande successo. Bisogna quindi cercare di far capire che il digital fundraising è un canale che sarà potenzialmente quello più importante nel nostro futuro.
Fundraising e Crowdfunding
Ci troviamo inoltre di fronte ad un altro fenomeno, il crowdfunding, che è un ramo, o comunque un’evoluzione del digital fundraising.
Tante persone che donano quindi una piccola cifra.
Che svolta il crowdfunding!
Peccato che solo una campagna su 20 arriva al risultato sperato.
Possiamo però elencare alcuni vantaggi portati dal digital fundraising e dal crowdfunding:
– Internet porta soldi e donatori che altrimenti non troverei;
– Basta un video accattivante e ben fatto per suscitare l’interesse;
– Basta avere persone famose che ne parlino;
– Col crowdfunding si fanno raccolte straordinarie;
– Grazie ad internet faticherò di meno che con i messaggi diretti o gli eventi.
Non posso però lanciare nel mare della comunicazione la mia campagna senza sapere a chi rivolgermi. Senza sapere sopratutto chi dei miei contatti può farmi da veicolo per il messaggio che voglio lanciare. Bisogna quindi creare una campagna combinata su vari social (Facebook, twitter, youtube, google+) per raggiungere tutti i tipi di target. Deve essere un progetto ben definito.
Caso di studio: Diventa un lupo
“Diventa un lupo” è un progetto di raccolta fondi attivato dal Gruppo Sportivo Duomo di Rovigo, per finanziare la realizzazione di un nuovo campo di calcio sintetico, il più grande della provincia di Rovigo. Chiunque può fare un prestito o una donazione e legare il proprio nome ad un pezzo di campo. I soldi raccolti non sono tutti a fondo perduto. Il progetto è attivo dal 20 Aprile 2016 e prevede due possibilità: la donazione, minimo 100 euro e multipli, e il prestito, 500 e multipli.
Chi versa una somma diventa proprietario virtuale di una fetta del campo al quale può legare il proprio nome o quello della propria azienda. Sul sito web del Gruppo Sportivo c’è infatti un rettangolo di gioco suddiviso in quadratini, a ciascuno dei quali è associato il nome o il logo del donatore.
Già 48 gli spazi assegnati. La realizzazione del campo in erba sintetica dovrebbe concludersi entro Giugno e sarà il primo sintetico ufficiale di quelle dimensioni nel polesine. Con gli introiti degli affitti del campo verranno restituite le somme prestate, ma ciascun “lupo” rimarrà per sempre proprietario virtuale del pezzo di campo.
Nicola Ercolini
COME CREARE UN PIANO DI SOCIAL MEDIA MARKETING
È davvero utile ed indispensabile per un’azienda creare e avere un piano di social media marketing? Secondo me è indispensabile. Possiamo associare con una metafora il marketing ad una partita di calcio e il piano di social media marketing come gli schemi di gioco da seguire. Ogni singola azione di marketing è un passaggio tra compagni di squadra e ogni componente della squadra è associato ad ogni strumento utile per giocare una bella partita, per creare un ottimo piano di marketing. L’allenatore decide chi, come, dove e quando. I singoli passaggi e i tiri in porta sono i post, le fotografie, i tweet, le infografiche, e per ottenere la vittoria bisogna seguire i giusti schemi di gioco, le giuste strategie di marketing. All’inizio sarà difficile, i passaggi non saranno sempre fatti sui piedi del compagno, ma dopo tanti allenamenti, sarà possibile giocare una bella partita che attirerà tifosi allo stadio. Continue Reading